Domande frequenti

FAQ - Le domande più frequenti al nostro laboratorio

Riportiamo la lista delle domande più comuni  e delle problematiche che vengono sottoposte al nostro laboratorio. 

Qual è la composizione di questo manufatto ?

Per determinare la composizione di un materiale incognito il laboratorio ha sviluppato una procedura standard, viene infatti proposto un pacchetto costituito da tre analisi: FT-IR, DSC e Ceneri+Microscopia ottica.
 
Mediante analisi FT-IR supportata da banche dati con migliaia di spettri di riferimento e analisi termica DSC, siamo in grado di determinare la matrice polimerica del campione oggetto di analisi.
 
Spesso però l'informazione della sola base polimerica non è sufficiente per determinare l'intera composizione del materiale poichè spesso i materiali termoplastici sono caratterizzati dalla presenza di cariche e/o rinforzi ad esempio fibra di vetro, carica inorganica ecc.
 
L'analisi di incenerimento in muffola seguita da microscopia ottica ci permettono di determinare la presenza di carica inorganica e qualora essa fosse presente siamo in grado di determinarne il tipo la percentuale e la natura chimica.
 
 
Siamo in grado di fornirvi l'impronta compositiva del materiale.

Perchè due lotti dello stesso materiale danno origine a prodotti diversi tra loro?

La risposta a questa domanda viene data andando a confrontare due o più materiali.
I campioni vengono sottoposti ad analisi con tecniche scelte volta per volta sulla base della tipologia di materiale.
Dal confronto dei risultati ottenuti su due o più campioni a confronto si riesce a determinare l'eventuale differenza compositiva che può essere la causa di un differente comportamento.
 
A titolo di esempio si riportano due casi affrontati dal laboratorio:
 
1. confronto di due campioni di ABS che mostrano caratteristiche diverse: dall'indagine sul contenuto di gomma nei campioni si evidenzia per entrambe i campioni la presenza di gomma polibutadienica, ma i due campioni mostrano un quantitativo di gomma significativamente diverso.
 
2. confronto di due lotti di granulo di etilenvinilacetato (EVA): dall'analisi del contenuto di vinilacetato (VA) si determina che i due campioni hanno un diverso contenuto di vinil acetato.

Perchè il manufatto una volta in uso si rompe?

Le cause di rottura di un manufatto in materiale termoplastico possono essere le più diverse.
 
Questa domanda per avere una risposta ha bisogno di uno studio approfondito assieme al cliente per andare a valutare diversi aspetti:
 

• Le condizioni di utilizzo del materiale;

• Variazioni a seconda delle condizioni di utilizzo;

• Modifiche nel processo produttivo;

• Cambio fornitore.

 
Una volta capito il tipo di problematica sapremo consigliarvi le tipologie di prove più appropriate da eseguire fornendovi in tempi brevi indicazioni sulla probabile causa della rottura del materiale.

Il campione è conforme RoHS?

La normativa  RoHS pone dei vincoli sull'uso delle seguenti sei sostanze: Piombo, Mercurio, Cadmio, Cromo esavalente (Cromo VI), Bifenili polibromurati (PBB), Etere di difenile polibromurato (PBDE).

I bifenili polibromurati (PBB) ed eteri di difenile polibromurati (PBDE) sono aggiunti ai polimeri plastici per ottenere proprietà ignifughe.

Le concentrazioni massime sono 0,1%, tranne per il cadmio che è limitato a 0,01%, del peso di materiale omogeneo.

La procedura che realizziamo ai fini di verificare la conformità alla normativa RoHS dei componenti e/o dei materiali è articolata in due fasi:

Fase 1: Analisi di routine

Consiste nell'effetuare uno screening sul campione mediante analisi con ICP-OES per la determinazione di Cd, Pb e Cr totale e mediante cromatografia ionica (IC) per determinare il contenuto totale di Br. Questa prima fase ci permette di verificare la presenza o meno di Pb, Cd, Cr totale, Br totale.

Quando si riscontra un valore prossimo al valore di concentrazione limite si passa alla fase 2.

Fase 2: Analisi più accurata che risulta necessaria nelle seguenti circostanze:

• Rilevamento di Cr totale a valori prossimi al limite;

• Rilevamento di Br totale a valori prossimi al limite.

Quando il contenuto di Cr totale nel campione è prossimo al valore limite si procede alla verifica del contenuto di Cr6+ mediante estrazione e successiva analisi con metodo colorimetrico o polarografico. Per quanto riguarda i composti bromurati antifiamma, quando il valore di Br totale determinato nella fase 1 è prossimo al valore limite si esegue una determinazione accurata di PBB e PBDE mediante analisi GC-MS.

top
 

Questo sito utilizza cookie propri e di terze parti anche con finalità commerciali. Continuando a navigare o accedendo a un qualunque elemento del sito senza cambiare le impostazioni dei cookie, accetterai l’utilizzo dei cookie. Le impostazioni dei cookie possono essere modificate in qualsiasi momento utilizzando il link Privacy Policy presente nel sito, dal quale è possibile negare il consenso all'installazione di qualunque cookie.

Accetto